lunedì 7 maggio 2012

E' bello quel che è bello



Riporto di seguito una parte dello splendido articolo di Francesca Nardini scritto sul Blog di Costanza Miriano.
Da qualche giorno, come avete avuto modo di leggere, sto meditando sul tema della Bellezza e queste parole esprimono esattamente ciò che penso. Per cui, buona lettura!

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[...] Il bello chiede di essere colto, aspetta che qualcuno lo veda, magari per contrasto col suo contrario e, riconoscendolo, urli: “Eccolo, è lui!”. Il bello non si impone perché sa di non averne bisogno: sa che la ragione lo riconosce immediatamente e quando lo incontra vorrebbe averlo sempre. Il bello sa fare innamorare di sé la ragione, al punto da indurla a cercare le sue regole, a spacchettare la ruota dei colori per scoprire le corrispondenze felici e renderle intellegibili, accessibili, conosciute, sue: la ragione è pazza del bello, al punto da aver creato una disciplina che è l’eleganza e aver attratto a sé migliaia di persone, di occhi, di mani. Dire alla ragione che non è bello ciò che è bello è dirle che vive per il nulla, è dirle “Hai le traveggole”, “Ti sei innamorata di uno che non esiste”… è ferirla profondamente. Il bello invece esiste e si lascia trovare. Quale utilità, quale bene dalla moda per la vita umana? Nessuno in particolare, se non quello di ridestarsi di fronte alla bellezza, di essere svegliati ed invitati a scegliere, scegliere, scegliere.

Chi di verde si veste di sua beltà si investe, l’abito non fa il monaco, l’occhio vuole la sua parte: litanie meravigliose, misteriose, che qualcuno ci avrà pure insegnato.

Ma l’unica formula degna della ragione dell’uomo è quella che recita più o meno così: “Non potevo non sceglierlo, perché è bello”.

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